Storia Dentro la Memoria


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La Schola Cantorum di S. Martino di Lupari compie 100 anni (1923-2023)

La Schola Cantorum di S. Martino di Lupari degli anni ’20 formata esclusivamente da voci maschili.

La Schola Cantorum di S. Martino di Lupari fu fondata dall’arciprete Mons Giovanni Bernardi il 29 novembre 1923. La musica sacra per il sacerdote rimarrà una precoce passione che l’accompagnerà per tutta l’esistenza. Il Bernardi dedicò molte energie al canto sacro e all’arte organaria. A S. Martino pose mano immediatamente dell’organo callidiano, costruito nel 1805. Nel 1923 decise di rimodernarlo, affidandolo alle cure di Vincenzo Mascioni di Cuvio (CO), impegnando una somma rilevante di denaro, coperta dagli utili del biennio 1921-22 della locale Cassa Rurale. L’inaugurazione avvenne il 5 ottobre 1924 – come ricorda l’arciprete – inaugurazione dell’Organo, Messa cantata bene, eseguita dai cantori nuovi; processione potuta fare e bene. Da quel momento i 5 o 6 esecutori al massimo divennero una corale con una sessantina di voci rigorosamente maschili (adulte e bianche) grazie al proprio insegnamento e in seguito all’ingaggio nel febbraio 1924 del prof. Alessandro Gasparini di Quinto di Treviso, il quale portò la schola ad un grado tale di perfezione (intendiamoci siamo in campagna perché sono in maggioranza delle frazioni) da produrre non soltanto le ordinarie Messe cantate fino a 4 voci dispari, ma anche, col tempo, la polifonica classica, esportando in altre parrocchie tanta bravura anche dopo la partenza del Gasparini per Messina nel 1930. Nel 1938 l’arciprete fece trasportare dai Mascioni l’organo nel “suo” nuovo duomo appena benedetto, aumentandone i registri ed elettrificandolo a spese personali. È il tempo nel quale la Schola Cantorum di S. Martino è considerata la più importante della diocesi di Treviso, dopo quella della cattedrale.

Personaggio chiave della svolta musicale dal 1924 al 1930 fu il prof. Alessandro Gaparini di Quinto. Organista provetto, maestro della locale Schola Cantorum, dirigente della Cassa Rurale, fu appoggiato in tutto dall’arciprete che ne fu il benefattore.

La passione del Bernardi per la musica sacra gli fu riconosciuta anche dal vescovo Andrea Giacinto Longhin che il 5 marzo 1931 lo nominò presidente della sezione diocesana dell’Associazione Italiana Santa Cecilia (A.I.S.C.), dopo che l’anno precedente era divenuto responsabile del periodico ceciliano Lo Svegliarino Musicale, ereditato nel 1930 dall’amico don Emilio Fuvizzani. Nel 1939 fu riconfermato presidente e membro della Commissione per gli Organi nuovi della diocesi, ma nel 1949 diede le dimissioni dalla presidenza e rimanendo segretario fino al 3 febbraio 1953. Il necrologio del bollettino, che nel 1948 era stato ribattezzato Lo Svegliarino Ceciliano, ricorda l’attività del Bernardi in questi termini: durante il ventennio della sua Presidenza, furono felicemente realizzate per suo impulso, nel periodo prebellico, le Gare di cultura Musicale (teoria e solfeggio) fra le Scholae Cantorum, con successo lusinghiero, attestato dal giudizio unanime degli esaminatori. Fu inoltre dotata di un magnifico organo da studio (fornito dalla Ditta Mascioni) la Scuola Ceciliana della Diocesi di Treviso, ad integrare, con un corso triennale di lezioni, l’istruzione degli allievi che lo avessero desiderato.

Nel corso degli anni si sono succeduti molti direttori, sacerdoti e laici, organisti e cantori suddivisi nelle voci di bassi, tenori, soprani e contralti, animati da una grande passione per il servizio liturgico. Per festeggiare la ricorrenza dei cento anni, venerdì 24 novembre 2023, la Schola Cantorum e una nutrita serie di organisti, hanno allietato la serata con una rassegna di canti e musica sacra diretta dal Maestro Mattia Olivetto.