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Censimento 1871 a Onara e Tombolo-Professioni e attività lavorative

di Paolo Miotto e Cesare Pasinato

Il monumento dei mediatori sensari di Tombolo.

            Presso l’Archivio storico di Tombolo è presente tutta la documentazione relativa al Censimento del 31 dicembre 1871.

            La legge 20 giugno 1871 n. 297 ordinava un generale Censimento della popolazione in Italia ed il successivo Regolamento 23 ottobre 1871 ne determinava le regole. Per il Regno d’Italia era il secondo censimento dopo quello del 1861, mentre per il Veneto era il primo.

I dati che seguono fissano un’istantanea fedele su svariati aspetti della vita dei due paesi e permettono di scorgere dettagli a prima vista insospettabili, in questo caso inerenti all’attività lavorativa di tutti gli abitanti del Comune. Fra coloro che non esercitano alcuna professione sono compresi anche tutti i bambini.

            Per una corretta analisi delle attività lavorative, è necessario considerare solo gli abitanti dai 13 anni in su e pertanto il numero corretto degli individui in età lavorativa risulta essere di 2.387 unità: distinta tra 1.224 maschi e 1.163 femmine.

Lavoro femminile

            Il 95% delle donne (1.105 su 1.163) sono casalinghe e indicate con “nessuna professione”.

            Sono solo 58 le donne che dichiarano una attività.

            Nel settore sanitario (1):

                        1 ostetrica (mammana comunale)

            Nel settore dell’agricoltura (5):

                        1 possidente

                        4 coltivatrici (1 in proprietà e 3 in affitto)

            Nel settore del commercio (4):

                        1 venditrice di sementi

                        2 fruttivendole

                        1 cenciaiola

            Nel settore artigianale (21):

                        8 sarte

                        2 tessitrici

                        11 filatrici

            Nel settore dei pubblici esercizi (18)

                        14 ostesse

                        2 caffetterie

                        2 pizzicagnole

            Nei servizi a domicilio (9)

                        9 serve

            Per alcuni servizi il numero degli addetti femminili non è inferiore a quello dei maschi:

                        Caffettieri        4 uomini          2 donne

                        Osti                 14 uomini        14 donne

                        Pizzicagnoli     1 uomo            2 donne

                        Sarti                 8 uomini          8 donne

                        Filatrici            nessun uomo   11 donne

                        Fruttivendoli    5 uomini          2 donne

                        Cenciaioli        2 uomini          1 donna

            Su 14 venditori di sementi uno è donna.

Lavoro maschile

            A Tombolo non esercita alcuna professione il 30 % della popolazione maschile in età lavorativa (353 su 1.224).

            I lavoratori maschi sono 871 e sono così suddivisi.

            Nel settore ecclesiastico (6)

                        2 parroci

                        4 cappellani

            Nel settore sanitario (1):

                        1 medico comunale

            Nel settore degli studi (1)

                        1 studente liceale

            Nel settore pubblico (13):

                        1 segretario

                        1 scrittore

                        2 cursori

                        2 maestri

                        5 campanari

                        2 stradaioli

            Nel settore dell’agricoltura (604):

                        5 possidente

                        2 agenti di campagna

                        47 agricoltori proprietari

                        328 agricoltori fittavoli

                        147 contadini braccianti

                        60 coloni a mezzadria

                        11 bovari

                        1 pastore

                        2 crivellatori di frumento

                        1 perticatore (misuratore) di fieno

            Nel settore del commercio (164):

                        5 mediatori e mercanti di pecore

                        125 mediatori e mercanti di bovini

                        12 mediatori e mercanti di suini

                        1 mercante di cavalli

                        1 negoziante di polli

                        13 venditori di sementi

                        2 cenciaioli

                        5 fruttivendoli

            Nel settore artigianale (51):

                        14 calzolai

                        11 fabbri ferrai

                        8 sarti

                        7 muratori

                        3 mugnai

                        3 addetti alla fornace

                        2 falegnami

                        2 tessitori

                        1 zoccolaio

            Nel settore dei pubblici esercizi (22)

                        14 osti

                        4 caffettieri

                        1 pizzicagnolo

                        2 fornai

                        1 agente di negozio

            Nei servizi a domicilio (9)

                        1 giardiniere

                        1 spazzacamino

                        1 arrotino

                        1 cocchiere

                        5 servi

            Se non desta alcuna meraviglia che circa il 70% dei lavoratori tombolani sia dedito all’agricoltura, è certamente un fatto singolare che quasi il 20% eserciti l’attività di mediatore e mercante di bestiame (di tutti i tipi) e di venditore di sementi.

            L’attività di mediazione e commercio era esercitata a Tombolo fin da molto tempo prima. Fra le carte più antiche, presenti in archivio comunale, la documentazione dei sensali è costante, anche perché esercitano l’attività senza la prescritta patente e quindi sono soggetti a continui richiami.

            Il 2 agosto 1813 il Sindaco annota che a Tombolo sono presenti otto mediatori di bestiame, che riscuotono 50 centesimi per ogni bue, come diritto di sensaria. Fra le osservazioni da inviare al Prefetto scrive: Nessuno degli attuali Mediatori assicura di continuare al momento dell’attivazione del Decreto V[ice]. R[e]. 1 Giugno 1813 per mancanza di mezzi, onde eseguire il deposito proposto.

            Ma i tombolani continuano ad esercitare abusivamente la loro attività.

            Solo un mese dopo, il primo settembre 1813 (prot. 1282) il Podestà di Cittadella, Balbi, invita il Sindaco di Tombolo ad avvertire i mediatori a non presentarsi al mercato senza Patente.

Gl’individui che le descrivo in Calce intervengono come negozianti di animali in questo Mercato [Cittadella]. Per quanto è a mia cognizione eglino non sono muniti di Patente, senza della quale, com’ella ben sa, non può alcuno pel disposto dal V. R. Decreto 13 Giugno 1811, esercitare alcun’arte o professione. Prima quindi di dare gli ordini relativi a chi spetta per l’esecuzione di quanto è Superiormente contemplato, e per l’applicazione della Multa infissa, credo bene di usare a loro riguardo di un tratto urbano, persuadendomi che questo bastar dovrà per ricondurli al loro dovere. Ella vorrà pertanto renderli edotti, che per Lunedì prossimo 6 corrente, volendo intervenire sul mercato, dovranno essere muniti della propria patente, e li avvertirà in pari tempo che ove recalcitrassero di dare esecuzione a quanto prescrivono le leggi, io non lascierò di abbassare gli ordini, i più risoluti perché sia loro impedito l’intervento sul Mercato, riservandomi nel punto istesso di far che loro sia applicata la Multa dal prelodato Decreto stabilito.

               Sensali privi di patente:

               Andreta Gio. Battista

               Andreta Francesco detto Ponchia

               Andreta Alessandro di Angelo

               Pegorin Giuseppe

               Gnesin Gio. Batta